Diventare Osteopata: Laurea e Competenze professionali richieste
Un approccio olistico alla cura della saluteChi è l’Osteopata?
L'osteopata è un professionista sanitario esperto nella valutazione e nel trattamento di disfunzioni fisiche legate al sistema muscolo-scheletrico, cranio-sacrale, articolare e viscerale attraverso particolari tecniche manuali non invasive.
Il suo principale obiettivo è ristabilire l'equilibrio corporeo, migliorando la mobilità e promuovendo il benessere generale dell’individuo.

L’Osteopatia: una nuova professione sanitaria
A livello internazionale, l’osteopatia è definita come una pratica sanitaria fondata su evidenze scientifiche, impiegata per il trattamento di problematiche biomeccaniche che possono influenzare postura, mobilità articolare e tono muscolare. Negli ultimi anni, questa disciplina ha assunto un ruolo sempre più rilevante nel campo della salute, integrandosi con altri metodi terapeutici per migliorare la qualità della vita dei pazienti.
In Italia, la Legge 3/2018 – nota anche come Legge Lorenzin – ha gettato le basi per l’inquadramento normativo, mentre il DPR. 131 del 2021 ha effettivamente riconosciuto l’osteopatia come professione sanitaria, stabilendone il profilo professionale e i criteri formativi. Grazie a questa regolamentazione, l’osteopatia è stata inclusa tra le discipline che affiancano le terapie mediche e riabilitative con un approccio olistico e complementare alla salute.
Prima di entrare nel merito della professione di osteopata, facciamo chiarezza su alcuni aspetti e distinguiamo questo ruolo da altre figure professionali, come il chiropratico o il fisioterapista, con le quali viene spesso erroneamente confusa.
Ma in cosa si differenzia l’osteopatia da altre discipline simili, come la chiropratica?
Sebbene entrambe si occupino di disturbi fisici e muscolo-scheletrici, l’osteopatia e la chiropratica si differenziano per filosofia e metodi di trattamento.
Filosofia e Approccio
L’osteopatia, ideata nel 1874 dal medico Andrew Taylor Still, si fonda sul principio per cui il corpo sia un sistema integrato capace di autoregolarsi. L’osteopata di fatto esamina il paziente nella sua globalità, valutando postura, abitudini di vita e disfunzioni fisiche per intervenire con tecniche manuali specifiche.
L’osteopatia si articola in tre aree fondamentali:
- Strutturale – mira a correggere disfunzioni articolari e muscolari.
- Viscerale – si concentra sulla funzionalità degli organi interni.
- Craniale – lavora sulle tensioni del cranio e sulla mobilità del liquido cerebrospinale.
La chiropratica, d’altro canto, sviluppata a fine Ottocento da Daniel David Palmer, pone maggiore enfasi sulla colonna vertebrale e sulla sua interazione con il sistema nervoso. Secondo questo approccio, eventuali disallineamenti vertebrali possono alterare le funzioni corporee, motivo per cui il trattamento è finalizzato al loro riallineamento.
Metodi di Diagnosi e Trattamento
L’osteopata esegue un’analisi dettagliata della postura e della mobilità articolare per individuare eventuali squilibri, utilizzando i parametri del cosiddetto modello TART (Tenderness, Asymmetry, Range of motion, Tissue texture). Dopo aver identificato le disfunzioni presenti, il professionista applica una serie di manovre osteopatiche che coinvolgono strutture muscolari, articolari e viscerali, per agire direttamente sulle cause di dolore e ridotta mobilità. Poiché i disturbi possono avere origine in aree distanti dal punto in cui si manifestano, il trattamento è super-personalizzato e richiede competenza, nonché professionalità.
Il chiropratico, piuttosto, si concentra principalmente sulla correzione delle sublussazioni vertebrali attraverso aggiustamenti rapidi e precisi, chiamati “thrust”, con lo scopo di migliorare la funzionalità articolare e ridurre la tensione nervosa. Le sedute chiropratiche, della durata media di 15 minuti, sono generalmente più brevi ma più frequenti rispetto a quelle osteopatiche.
In Sintesi…
Pur condividendo alcune tecniche manuali per il benessere fisico, la chiropratica è più incentrata sulla colonna vertebrale e il sistema nervoso, mentre l’osteopatia adotta un approccio più olistico, agendo su tutto il corpo per favorire il naturale processo di guarigione.
E invece che differenza c’è tra un fisioterapista e un osteopata?
Come approfondito nello Speciale Professione Fisioterapista, l’osteopata e il fisioterapista sono entrambi specializzati nel trattamento di disturbi muscolo-scheletrici, ma adottano approcci differenti.
Il fisioterapista
- Ha una laurea triennale in Fisioterapia ed è abilitato all’esercizio della professione.
- Utilizza tecniche manuali, esercizi terapeutici e strumentazione elettromedicale (laser, ultrasuoni, tecar) per il recupero della funzionalità motoria.
- Lavora spesso in collaborazione con medici specialisti come fisiatri, ortopedici e neurologi.
- È una figura chiave nella riabilitazione post-traumatica e post-chirurgica.
L’osteopata
- È stato riconosciuto come operatore sanitario con il DPR n.131 del 7 luglio 2021.
- Adotta un approccio olistico, considerando il corpo nella sua globalità.
- Stimola i processi di autoguarigione tramite manipolazioni manuali su muscoli, articolazioni e visceri.
- Non usa strumenti elettromedicali, basandosi esclusivamente sulle tecniche manuali.
In sostanza, il fisioterapista lavora su un’area specifica con un approccio terapeutico e riabilitativo mirato, mentre l’osteopata considera il corpo come un sistema integrato, intervenendo sulle cause profonde del problema.
Qual è il compito di un osteopata?
Ora che abbiamo chiarito le differenze tra osteopata, chiropratico e fisioterapista, vediamo in concreto cosa fa un osteopata e quali disturbi o patologie cura.
L’osteopata si occupa di disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico, spesso connessi - come causa o conseguenza - ad alterazioni viscerali o del sistema nervoso. Le cure osteopatiche sono applicabili a pazienti di tutte le età, compresi neonati, anziani o donne in gravidanza.
Tra i principali disturbi o patologie fisiche trattate da un osteopata vi sono:
- Dolori articolari e muscolari
- Cefalee, emicranie e alterazioni dell’equilibrio
- Disturbi posturali (scoliosi, cifosi, cervicalgie)
- Problemi digestivi, incontinenza e infezioni delle vie urinarie
- Sciatalgie, lombalgie, discopatie
- Iperattività, stress e disturbi del sonno
- Traumi sportivi
- Disturbi ginecologici
- Malocclusioni dentali
- Otiti e sinusiti
- Problemi respiratori e stanchezza cronica
Cosa NON può fare l’osteopata?
L’osteopata non è un medico, quindi, a meno che non possieda una pregressa laurea in Medicina e Chirurgia, non può diagnosticare o trattare malattie gravi, urgenze mediche, patologie degenerative, infettive, genetiche o croniche. Il suo intervento si concentra sulla gestione delle disfunzioni somatiche e muscolo-scheletriche, offrendo un supporto complementare alle cure mediche tradizionali, ma senza sostituirle.
L’osteopata, inoltre, non può prescrivere esami diagnostici, farmaci o visite specialistiche. Se durante il trattamento rileva segnali o sintomi che necessitano di ulteriori approfondimenti, può solo consigliare al paziente di rivolgersi al medico di base o a uno specialista. Il suo ruolo è quindi di supporto e prevenzione, lavorando in sinergia con altri professionisti sanitari per il benessere generale del paziente.
Cosa aspettarsi da una seduta osteopatica?
Una tipica seduta osteopatica si svolge in diverse fasi:
- Anamnesi
L’osteopata raccoglie informazioni sul problema del paziente, approfondendo aspetti legati al suo stile di vita e alla sua alimentazione.
- Valutazione fisica e posturale
In questa fase, l’osteopata analizza attentamente la postura, il grado di mobilità di arti e corpo e l’eventuale presenza di tensioni muscolari.
- Trattamento manuale
Dopo aver spiegato al paziente quanto riscontrato, l’osteopata esegue tecniche manuali strutturali, cranio-sacrali e viscerali, applicando tocchi leggeri, pressioni, massaggi e stretching per ripristinare la funzionalità biomeccanica.
- Pianificazione del trattamento
Viene definito un percorso personalizzato, con consigli su esercizi da svolgere in autonomia e indicazioni su come favorire il recupero. La durata del trattamento varia in relazione alla problematica da gestire, ma solitamente un ciclo di sedute comprende 5-6 incontri da 30-45 minuti ciascuno.

Competenze fondamentali per un osteopata
L’osteopata deve possedere un mix di competenze tecniche (hard skills) e abilità relazionali (soft skills) per garantire un trattamento efficace e costruire un rapporto di fiducia con il paziente.
Hard Skills:
- Conoscere in maniera approfondita l’anatomia, la fisiologia e la biomeccanica umana.
- Eseguire valutazioni posturali e funzionali.
- Applicare con precisione diverse tecniche manipolative (strutturali, viscerali e cranio-sacrali).
- Riconoscere le disfunzioni somatiche per intervenire in modo mirato.
- Collaborare con medici specialisti (fisiatri, ortopedici, neurologi, ginecologi e pediatri), professionisti sanitari (fisioterapisti, logopedisti, odontoiatri, psicologi e psicoterapeuti) e operatori del benessere (personal trainer e nutrizionisti).
Soft Skills:
- Ascolto attivo ed empatia per comprendere le esigenze del paziente ed instaurare una profonda relazione di fiducia.
- Comunicazione chiara ed efficace per esprimersi e motivare correttamente le soluzioni terapeutiche proposte.
- Buona manualità e attenzione ai dettagli per intervenire con efficacia anche sui più complessi casi clinici.
- Capacità di problem solving e professionalità per adattare i trattamenti alle diverse situazioni cliniche.
Qual è il percorso di studi per diventare osteopata?
Fino a poco tempo fa, non esisteva un percorso universitario riconosciuto per formarsi in osteopatia. Le strade percorribili erano due: frequentare scuole private di osteopatia dopo il diploma oppure, per i laureati in ambito sanitario, specializzarsi attraverso percorsi formativi dedicati.
Con il decreto interministeriale 1563 del 2023, a seguito del riconoscimento ufficiale della professione, sono stati istituiti percorsi universitari di laurea triennale in Osteopatia a numero chiuso, requisito oggi indispensabile per l’esercizio della professione di osteopata.
L’Università degli Studi Link è stata tra le prime in Italia ad attivare un corso di laurea triennale in Osteopatia (classe L-SNT4), un percorso ad accesso programmato che, previo superamento del test di ammissione alle professioni sanitarie, fornisce solide basi scientifiche e una preparazione teorico-pratica approfondita per il trattamento osteopatico.
Osteopatia all'Università degli Studi Link
- Struttura del Corso
- Il piano di studi è articolato in sei semestri, con un percorso graduale di apprendimento e attività di tirocinio altamente professionalizzanti.
- Competenze avanzate
- Al termine del corso, i laureati saranno in grado di valutare indicazioni e controindicazioni al trattamento osteopatico, applicare tecniche manuali per ripristinare la mobilità osteo-articolare, educare i pazienti alla prevenzione e agire in sinergia con altri professionisti sanitari.
- Ampie opportunità lavorative
- Gli sbocchi occupazionali includono il Sistema Sanitario Nazionale e Regionale, le strutture private accreditate, gli istituti di ricerca, i centri di riabilitazione, le RSA, i centri benessere, le società sportive e le cooperative di servizi.
- Ambiente formativo dinamico
- L’Università degli Studi Link, nelle sedi di Città di Castello e Roma, promuove una didattica incentrata sulla collaborazione e il confronto tra studenti e docenti, creando un contesto di apprendimento interattivo e stimolante.
Osteopatia per i laureati in Scienze Motorie
Molti laureati in Scienze Motorie scelgono di specializzarsi in osteopatia, considerandola una naturale evoluzione del proprio percorso accademico e professionale. Questa scelta è motivata dalla forte affinità tra le due discipline - per materie di studio e campi di applicazione - entrambe orientate alla comprensione del movimento umano, alla prevenzione e al trattamento delle disfunzioni muscolo-scheletriche.
Per agevolare questo passaggio, diverse scuole di osteopatia offrono percorsi formativi specifici per chi proviene da Scienze Motorie, con la possibilità di ottenere esoneri su alcune materie già affrontate durante il precedente piano di studi, per ridurre la durata del corso e concentrarsi maggiormente sugli aspetti pratici e specialistici della disciplina osteopatica.
D’altra parte, alcuni studenti decidono di trasferirsi da un corso di laurea in Scienze Motorie a un percorso in Osteopatia. Tale passaggio può prevedere la convalida di alcune materie – generalmente anatomia, fisiologia, biomeccanica, biochimica o biologia – le cui modalità dipendono dall’istituto e dal programma di studi scelto.
Perché diventare osteopata?
Diventare osteopata rappresenta una scelta professionale stimolante e gratificante, con ottime prospettive di crescita.
Ecco 6 buoni motivi per cui intraprendere questa professione.
1. Riconoscimento e crescita professionale
Negli ultimi anni, l’osteopatia ha avuto un’importante evoluzione, affermandosi progressivamente come una disciplina efficace nel trattamento di varie tipologie di disfunzioni somatiche. La regolamentazione introdotta nel 2021 ha reso il settore più strutturato, garantendo maggiori tutele e ampliando le opportunità di collaborazione anche con altri professionisti della salute.
2. Approccio olistico alla salute
L’osteopatia si distingue per il suo metodo non invasivo, basato su tecniche manuali che favoriscono l'equilibrio del corpo senza l’uso di farmaci. Questo metodo risponde alla crescente domanda di cure orientate al benessere globale della persona.
3. Domanda in costante crescita
Sempre più persone si rivolgono agli osteopati per il trattamento di dolori cronici, problemi posturali e disturbi funzionali. La maggiore consapevolezza sull’importanza della prevenzione rende questa professione sempre più richiesta.
4. Flessibilità e autonomia lavorativa
Un osteopata può lavorare come libero professionista, aprire un proprio studio o collaborare con centri medici, sportivi e riabilitativi. Questa versatilità consente di costruire una carriera su misura, bilanciando lavoro e vita privata.
5. Carriera e specializzazioni
- Osteopatia cranio-sacrale
- Tratta disfunzioni legate all'articolazione temporo-mandibolare, cefalee, emicranie e vertigini, migliorando l'equilibrio e il benessere generale.
- Osteopatia muscolo-scheletrica
- Si focalizza sul trattamento e la prevenzione di condizioni come lombalgia, cervicalgia e altre disfunzioni dell'apparato muscolo-scheletrico.
- Osteopatia pediatrica
- Interviene su disturbi comuni nei neonati e nei bambini, supportando le madri durante la gravidanza e il post-parto.
- Osteopatia sportiva
- Si concentra sulla prevenzione e sul trattamento delle lesioni negli atleti, migliorando le prestazioni fisiche e favorendo un recupero ottimale.
- Osteopatia viscerale
- Si occupa di problematiche dell'apparato digerente, come gastrite, stitichezza e sindrome dell'intestino irritabile, attraverso tecniche manuali che favoriscono la funzionalità degli organi interni.
6. Opportunità di guadagno
Quanto guadagna un osteopata? La retribuzione di un osteopata in Italia varia in base a diversi fattori, come l'esperienza lavorativa, l’area geografica, le modalità di esercizio della professione e il numero dei pazienti seguiti. Secondo dati recenti di Indeed, lo stipendio medio netto mensile è di circa 2.200 €, pari a 44.300 € lordi all'anno. Tuttavia, i professionisti con uno studio avviato e una clientela consolidata possono ottenere guadagni superiori, specialmente nelle grandi città o in ambiti altamente specializzati.
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